1. Anche in questo articolo aggiungo all'origine del nome del gruppo anche il link ad un sito significativo. A parte per i Green River di cui ho messo la pagina della Sub Pop, ho segnalato siti non ufficiali, creati da fan. Il più ricco da materiale da ascoltare e vedere è quello sui Minutemen


    Green river (fiume verde) la band di Mark Arm ha preso come nome il soprannome di un serial killer dei primi anni '80 che aveva ucciso una cinquantina di donne nel Nord Ovest degli Stati Uniti. Il nome del gruppo è, inoltre, anche quello di un disco e di una canzone dei Creedence Clearwater Revival, assonanza che non dispiaceva al gruppo.

    Mudhoney (Miele di fango) Per il nome della sua nuova band Mark Arm suggerì di adottare il titolo di un film del regista Russ Meyer: Mudhoney è una storia torbida di violenza e gelosia ambientata negli anni del proibizionismo.

    Minutemen (Uomini del minuto) Mike Watt stilò una lista di nomi tra cui D Boon scelse questo. Minutemen era stato il nome di una milizia durante la Rivoluzione Americana ed era anche il nome di una milizia degli anni reazionaria degli anni '60.

    Black Flag (Bandiera nera) In origine il gruppo di Greg Ginn si faceva chiamare Panic, tuttavia si scoprì che esisteva già una band dallo stesso nome e così il fratello di Ginn suggerì Black Flag, disegnando anche un logo. L'idea piacque al gruppo per una serie di motivi: la bandiera nera er il contrario di quella bianca simbolo di resa, era il simbolo dell'anarchia, era l'emblema dei pirati e inoltre il nome ricordava quello dei loro idoli Black Sabbath ed era anche una marca di insetticida.

    Pixies (I folletti) Joey Santiago trovò il nome aprendo a caso un dizionario. Gli piacque subito il suono della parola e la definizione di “piccoli elfi birichini”
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  2. Tanti auguri di Buon Natale a tutti voi!! Il mio regalo è una selezione di canzoni natalizie da scaricare o semplicemente da ascoltare!
    Dal sito di Stereogum potrete scaricare una selezione di 22 brani di artisti rock indipendenti. Per chi non lo conoscesse Stereogum è uno dei principali siti di musica rock sempre attento anche alle più piccole realtà.
    Dal sito della oramai morente Filthy Little Angels potrete invece scaricare 49 brani dei gruppi dell'etichetta, c'è anche la possibilità di scaricare tutti i pezzi in un unico file ma non funziona...
    Il miglior consiglio per un disco natalizio è tuttavia il live dei Belle and Sebastian negli studi di John Peel il 18 dicembre 2002, se lo trovate scaricatelo!! 
    Se volete andare sulla musica classica il consiglio è ovviamente l'Oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach.

    Invece ecco qui i video di tre brani natalizi un po' particolari:
    Il primo è dal primo disco dei Fall, una canzone di non-Natale per i tossici
    Il secondo è un altro pezzo non proprio natalizio, non solo per lo spostamento dei festeggiamenti di qualche mese; è Xmas in February di Lou Reed
    L'ultima invece è puramente natalizia! Si tratta del sogno di successo dei Black Arts di Eddie Argos; buon ascolto e Buon Natale!!


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  3. Per chi è appassionato di musica rock e vuole conoscere l'origine del nome dei suoi gruppi preferiti ecco qui un breve elenco che, negli articoli successivi si arricchirà sempre di più! Se ci sono altri gruppi di cui sareste curiosi di conoscere l'origine del nome scrivetemi nei commenti, cercherò di trovare informazioni su di loro! Cliccando su ogni nome arrivate ad una pagina che parla del gruppo. Non si tratta sempre della pagina ufficiale del gruppo ma, come nel caso degli Husker Du e dei Jane's Addiction, è un sito creato da appassionati, con molto materiale da leggere o ascoltare (per i Butthole Surfers ci sono anche dischi dal vivo da scaricare e una radio da ascoltare, anche se si tratta del loro sito ufficiale). Per i Fugazi e i Minor Threat ho messo la loro pagina dal sito della Dischord.

    Minor Threat (minaccia minore) Il gruppo di Ian MacKaye, Teen Idles, era composto da ragazzini che spesso non dovevano venire neanche ammessi nei locali dove avrebbero dovuto suonare, e lo stesso accadeva ai fan affezionati che non potevano seguire i concerti, in America infatti i minori non possono entrare nei locali dove si servono alcolici, neanche per seguire un concerto.

    Hüskerdü (ti ricordi?) La band stava facendo una cover di Psycho Killer dei Talking Heads e per parodiare la strofa in francese del pezzo i componenti iniziarono ad usare frasi in tutte le lingue che conoscevano, qualcuno tra il pubblico pronunciò Hüsker dü, frase norvegese che era anche il nome di un gioco da tavola.

    Fugazi (forma contratta per fucked-up situation, situazione andata a puttane) Ian MacKaye trovò questa espressione in una raccolta di storie della guerra del Vietnam, gli sembrava descrivesse molto bene lo status della band e il modo in cui vedeva il mondo. Era inoltre una maniera di insultare senza essere beccati!

    Jane'sAddiction (La dipendenza di Jane) Il nome della band è dedicato alla compagna di stanza di Perry Farrell, Jane Bainter che consumava parecchie droghe.

    ButtholeSurfers (surfisti del buco del culo) In realtà questo era il nome di una canzone della band che aveva l'abitudine di cambiare nome ad ogni concerto. Il presentatore di una serata non ricordando più quale fosse il nome del gruppo li chiamò col nome di quella loro canzone, l'idea piacque ai ragazzi che decisero di usarlo come nome stabile per la band.

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  4. Alba la presero in duemila il 10 ottobre e la persero in duecento il 2 novembre dell'anno 1944.

    Questo è l'incipit dei “Ventitre giorni della città di Alba”, racconto iniziale dell'omonima raccolta di Beppe Fenoglio. Sembra un inizio molto semplice, un periodo che potrebbe essere preso da un libro di cronache o da un diario, ma tuttavia risulta particolarmente complesso.
    Partiamo dal contenuto di quello che abbiamo letto: sappiamo che la città di Alba viene conquistata da alcuni uomini e dopo un po' di tempo viene persa da meno persone: in poche parole sappiamo già l'intera trama del racconto, se vogliamo proseguire nella lettura non dovrà interessarci il cosa succede ma il come succede. Come è possibile che la città sia stata perduta? Come è possibile che gli uomini che la persero erano pochi? La funzione dell'inizio del testo è dunque la stessa del proemio di un poema epico: ricordare in breve il soggetto della narrazione e spostare l'attenzione sulle modalità in cui la trama si svolgerà; la guerra di Liberazione raccontata è così fin da subito posta sotto il segno dell'epica.
    Vediamo adesso la forma dell'incipit: Fenoglio dimostra qui di essere un vero maestro di stile, nascondendo in una semplice riga un grande lavoro per scegliere le parole giuste. Il brevissimo testo si regge sull'opposizione tra la conquista e la sconfitta; la differenza tra le due situazioni è sottilissima a giudicare dai verbi scelti: “presero” - “persero”: una semplice inversione delle lettere /e/ /r/ ed ecco la tragedia dei partigiani; stesso discorso per il numero delle persone coinvolte: da duemila a duecento cambia solo uno zero. L'opposizione è il centro del testo, attorno al quale ci sono poche parole “Alba................dell'anno 1944” su cui è il caso di spendere qualche parola. Il testo inizia infatti con una dislocazione a sinistra: il complemento oggetto è messo all'inizio della frase piuttosto che nella sua posizione originale (è cioè spostato a sinistra e poi ripreso dal pronome “la”). È una costruzione tipica del linguaggio parlato e non particolarmente corretta nell'italiano scritto; con questa scelta Fenoglio si collega nuovamente alla tradizione orale (=epica) e vuole avvicinare il suo tono a quello dei protagonisti del racconto, che non sono persone che parlano correttamente l'italiano. A questo punto l'indicazione precisa dell'anno alla fine del testo serve a chiudere simmetricamente il testo inserendosi subito dopo l'opposizione. Per ricapitolare abbiamo allora uno schema di questo tipo:

    Alba---------------------------------------------------------> Dove?
    la presero in duemila il 10 ottobre----------------------> Prima parte opposizione
    e la persero in duecento il 2 novembre-----------------> Seconda parte opposizione
    dell'anno 1944---------------------------------------------> Quando?

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  5. Metto qui tre video di canzoni italiane di piccoli gruppi uscite nell'ultimo anno-anno e mezzo. Buon ascolto!
    Il primo è un pezzo dei genovesi Ex-Otago e si intitola Marco Corre; una canzone molto in stile 
    Belle and Sebastian

    Il secondo è dei romani KamchatKa! ed è Il mio Nirvana di cui ho già parlato recensendo il loro album
    Per il terzo non c'è un video; si tratta di Quel grosso machete che tieni in cucina dei catanesi 
    Martiri di Falloppio, un garage rock (molto vicino al punk) con un testo che sembra la versione "cannibale" della Ballata dell'amore cieco di De Andrè

    Tenete d'occhio questi tre gruppi! Magari non ne sentirete più parlare, o magari vi sarete fatto un bell'ascolto che suggerirete ad un amico, che suggerirà ad un amico, che suggerendo ad un altro amico...
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  6. Nel corso degli scorsi mesi -e per alcune ragioni succederà nei prossimi mesi -i nostri televisori sono stati farciti con tanti nuovi canali. Ovviamente i canali nati per l'occasione devono trovare la maniera per creare un palinsesto che copra le 24 della giornata e i 7 giorni della settimana e dunque per la maggior parte di loro trasmette una serie di programmi a basso budget e li ripropone in replica più volte.
    Ma qual è la maniera migliore per creare un programma con pochi soldi? Filmare un servizio che comunque verrebbe offerto (come la vita di un'attività commerciale già avviata ad esempio, o gli acquisti di un gruppo di persone) e rendere i partecipanti veri protagonisti; in questo Real Time è forse la tv più abile, seguita a ruota da Cielo. In realtà l'idea dietro a questo format è da tempo presente anche nelle più importanti reti nazionali sotto forma di reality show e di talent show. È proprio quest'ultima forma di spettacolo che mi interessa parecchio. In poche parole della gente che sa fare qualcosa o che crede di saperla fare si mette in competizione con altra gente che ha la stessa convinzione. L'ingrediente fondamentale tuttavia non è il partecipante, ma il giudice o coach o non so come altro chiamarlo che è lì per demolire la persona, urlandogli comandi, sottoporlo a richieste di ogni tipo. Esistono anche altri programmi in cui non c'è proprio alcun talento da investigare, ma semplici persone che vengono cazziate per come si vestono o per altri motivi. Così veniamo messi in contatto con una sensazione che prima non era tanto presente in tv. La televisione ci ha abituato infatti a vedere e a partecipare ad una vasta gamma di emozioni: dall'allegria dei cartoni animati e di certi telefilm, alla serenità, alla paura, all'emozione per gli incontri tra parenti/innamorati/conoscenti/amici ritrovati. Tuttavia non eravamo mai stati sottoposti alla frustrazione dei protagonisti di questi programmi: le loro espressioni umiliate e scazzate sono un qualcosa di nuovo per lo spettatore.
    Effettivamente la frustrazione è un sentimento parecchio diffuso in ogni contesto della vita quotidiana: è frustrato lo studente che ha studiato e che prende un brutto voto, il lavoratore che si è impegnato e non viene valorizzato dal capo, l'amico che non viene ascoltato, il figlio che non si sente capito, il fidanzato che non si sente abbastanza amato. Ci piace vedere che i sentimenti che proviamo ogni giorno siano presenti anche in tv? Ok, ma riporto l'attenzione su quello che ho già definito come il vero protagonista: il giudice. Ci piace sentirci urlare di tutto? Ci piace che lo spettacolo che vediamo sia quello di un gruppo di persone agli ordini di qualcun altro? Ci piace obbedire così agli ordini? Questo è già più inquietante...
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  7. Qualche tempo fa stavo cercando su youtube qualcosa dei Green River e dopo un paio di ascolti ecco comparire tra i video suggeriti anche un titolo italiano, Il mio Nirvana, di un gruppo romano, i KamchatKa! (non sono riuscito a ricostruire il percorso che mi ha portato lì...). Provo ad alscoltarli e il pezzo non è proprio niente male! Dopo un po' di giorni vedo che hanno pure pubblicato un album che si può ascoltare su Bandcamp (http://kamchatka.bandcamp.com/ ). Il disco è registrato molto bene, con chitarre robuste e qualche tastierina che spunta qua e là.
    L'inizio è affidato a Il mio Nirvana: una dichiarazione d'amore ai gruppi americani che hanno definito il suono e l'immaginario della band. Anche i cambi di tempo che la caratterizzano ci introducono bene al resto del disco. Si prosegue con brani che quando durano più di quattro minuti ricordano piacevolmente le battaglie soniche dei pezzi più lunghi degli Smashing Pumpkins: tra questi, Addio miei falsi dei tuttavia risulta un po' confusionaria per il ritmo che tiene la batteria e per la voce un po' filtrata mentre Alla continua ricerca di un equilibrio inizia come un pezzo dei Sonic Youth fino all'arrivo del basso e della voce che virano su colori più bui, diciamo dalla parte dei Green River. Tuttavia...il “perché” ricorda per uno strano contrasto Hai un momento Dio di Ligabue! Magari sono cose che non si vorrebbero leggere in una recensione come questa ma così mi ha detto il mio orecchio! Strega è il pezzo più convincente, un testo con alcune uscite memorabili (“sparare alle spalle di un uomo già morto”) sostenuto da strumenti ruvidi che poi dopo l'intermezzo strumentale proseguono arricchiti dalla confusione di altre voci che si sovrappongono al ritornello. Bella! Weiss ha alcuni momenti che sembrano ritagliati da Crooked Rain Crooked Rain dei Pavement (ovviamente questo è un complimento). Lo scontro finale è uno strumentale il cui titolo rispecchia benissimo lo stile: dopo una risata parte una cavalcata di chitarra e batteria controllata da un basso sempre preciso e regolare. Si arriva così a Un'altra vittima con un inizio che ricorda un po' Jeremy e un assolo vagamente metal. Finito il brano ecco che dopo cinque minuti di silenzio parte una riflessione in stile Massimo Volume; confessione generazionale di inerzia e incapacità di comunicare, un po' troppo impostata nella recitazione ma molto bella nel testo e musicalmente.
    Un esordio assolutamente consigliato per un gruppo che riesce a fare un rock in italiano credibile e non derivativo; i nobili riferimenti si sentono tutti e sono intelligentemente dichiarati ma non ci troviamo certo di fronte ad una cover band dei gruppi americani degli anni '80/'90. Insomma, una buona dose di rock italiano proprio ci voleva!
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  8. Ciao a tutti; questo è il primo articolo sul nuovo blog, dunque è normale che non tratti di nulla ma che sia solo un tentativo per vedere se fila tutto liscio. Tra un paio di giorni metto qualcosa di più serio!
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