La ragazza dai capelli
strani è una raccolta di
racconti di David Foster Wallace uscita nel 1989. Il libro raccoglie
dieci esempi di possibilità di giocare con la narrazione e in
particolare con la figura del narratore. La voce narrante prende
sempre una personalità diversa, incarnando il più delle volte un
personaggio, possibilmente parecchio strano. E il concetto di strano
è assolutamente relativo considerando che nel racconto che dà il
titolo alla raccolta, la ragazza dai capelli strani è una normale
bionda con le trecce la cui capigliatura attira le fantasie di un
gruppo di punk strafatti dalle capigliature particolari. Il racconto
oltretutto è scritto in uno stile a cavallo tra l'infantile e lo
sboccato che è proprio poi di molti scrittori “cannibali”
italiani, primo tra tutti Aldo Nove.
Per
esemplificare il ruolo del narratore possiamo ricordare che qui si
alternano racconti come “Da
una parte all'altra” costruito da battute di un personaggio
maschile e femminile alternate alle domande di uno psicologo o
consulente di coppia a racconti quasi tradizionali “Per fortuna il
funzionario commerciale sapeva fare il massaggio cardiaco”. Ho
definito quest'ultimo quasi tradizionale non solo per il titolo
assolutamente lungo, ma anche per la fondamentale inutilità della
storia, che parla di un malore avvenuto in un parcheggio. Molte
storie si reggono non solo sull'inutilità ma anche su un finale che
non è solo aperto, ma proprio inconcludente! Le storie rimangono
dunque sospese, lasciando immaginare cosa succederà (ad esempio
l'iniziale “Piccoli animali senza espressione” è costruita con
brani che vanno avanti e indietro nel tempo, dunque si sa già cosa
succederà dopo l'ultimo segmento di racconto). È questa senza
dubbio la caratteristica saliente della raccolta, il senso di
sospensione e di mancanza di conclusioni vere e proprie, è così
anche nella bellissima “La mia apparizione”, che attraverso la
storia di un'attrice che deve fare un'apparizione al David Letterman
Show si ragiona sul rapporto tra verità e finzione, sincerità e
artificio.
La
televisione è uno degli aspetti della cultura americana che danno
senso al libro, come in molta letteratura americana dell'ultimo
quarto del secolo passato i testi sono ambientati in un'america molto
riconoscibile nelle sue abitudini e nei suoi miti. Wallace gioca
molto con la storia, sia quella con la S maiuscola in “Lyndon”
(che parla di un personaggio che lavora nello staff di Lyndon
Johnson), sia quella dei piccoli paesi, piena di personaggi
inverosimili ritratti in John Billy.
Insomma,
La ragazza dai capelli strani è un libro da leggere sia per
trovarsi di fronte a storie interessanti e assurde, che per trovarsi
di fronte a tecniche narrative non tradizionali che per avere idea di
come si muova la letteratura americana degli ultimi anni.
Oggetto di una condivisa col mio gruppo di lettura.
RispondiEliminaPresto nuovi apporti all' analisi di questo genio della letteratura contemporanea americana.