Qualche anno fa seguendo
un blog americano che segnalava novità di piccole case
discografiche, trovai un gruppo interessante, gli Small Cities, di
cui comprai anche l'ep di debutto, omonimo. Era un lavoro di quello
che si può definire alternative country, ben suonato e ben
registrato, melodico e non banale, era il 2008.
A quattro anni di
distanza il gruppo è ritornato, con un cd intitolato With fire,
un buon lavoro di rock che arricchisce lo stile dell'ep, ricordando
il country e il rock americano reinventato dai Wilco. Gli Small
Cities provengono da una cittadina del Wisconsin ma lavorano a
Minneapolis dove hanno portato le loro storie provinciali. Uno degli
ingredienti principali è quello della nostalgia che trasuda da Last
winter a Wonder years
(che è a mio giudizio il pezzo migliore del disco, con i suoi cambi
di tempo e -errore di registrazione molto ingenuo ma carino da
ascoltare -con un colpo di tosse che si sente a metà canzone) mentre
un altro è la religione, presente attraverso le storie raccontate
dal capofamiglia (Abraham)
e attraverso il dolore della triste Hospitals.
A volte la chitarra slide mette un po' di distorsione, i ritmi
rallentano o cercano soluzioni nuove mentre anche la voce si fa più
evocativa (ad esempio in Laughter song).
Non faccio l'amicone del gruppo e non uso nomi e cognomi rischiando
di fare figuracce, ma è da notare che nella band sono in due a
cantare e a scrivere i testi e, anche a leggere i pareri della stampa
locale, la fusione degli stili dei due è ben riuscita.
Se
vi capita date un ascolto a With fire,
molto probabilmente non sarà il disco che vi cambierà la vita, ma
vale la pena di dedicargli del tempo. Lo potete ascoltare, insieme
all'ep di debutto, qui.
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