Il terzo sabato di aprile viene festeggiata in tutto il mondo musicale (=Stati Uniti, Regno Unito e poi i Paesi che vogliono aderire) la Giornata del Negozio di Dischi indipendente, cioè il negozietto non legato alle grosse catene di distribuzione ma gestito da un proprietario che, normalmente, non è un semplice commesso ma un appassionato di musica.
Premetto subito che non voglio fare il moralista che dice che stiamo uccidendo i piccoli negozi: scarico e ascolto musica tramite internet, compravo dischi dalle grandi catene (data la situazione genovese direi che adesso non ne comprerò più) e compro molto grazie alle offerte di vari siti. Il negozio di dischi è stato importantissimo per me durante l'adolescenza, quando non avevo internet e non potevo andare spesso in centro a spulciare tra i cd della Ricordi e adesso è un luogo importante per vedere non solo un catalogo di dischi disponibili (per quello c'è già internet), ma per scoprire i gusti musicali del negoziante in base a come sistema i dischi e per scoprire se propone roba che neanche conosco. Il problema è che per sostenere i negozi a volte bisogna essere disposti a spendere 1 o 2 euro in più rispetto all'offerta che c'è su internet, e questo non sempre ce lo si può permettere. Il problema -sempre che una persona sia intenzionata a spendere soldi per comprare musica, questo è ovvio -è del mercato: un negozio di dischi deve riuscire ad avere dei prezzi concorrenziali, non è colpa dei clienti se non possono o non vogliono spendere soldi in più per avere lo stesso disco che comprerebbero su Amazon.
Finita questa prima parte posso dirvi cosa ho visto ieri nei due negozi che ho visitato a Genova: da Taxi Driver avevo ordinato alcuni vinili che purtroppo non sono arrivati, anzi credo che non sia proprio arrivato nulla dei prodotti legati al Record Store Day...tuttavia il negozio faceva sconti del 20% e così ne ho approfittato prendendo un vecchio disco dei Fugazi.
Disco club era invece ben organizzato, lo si vedeva già dal sito che pubblicizzava diversi show case. Qui c'erano alcuni vinili (io sono arrivato alle 17 e il titolare mi ha detto che molti lavori erano già stati venduti...) ma nulla che mi interessasse particolarmente. Ho preso allora Padania degli After (nei prossimi giorni lo recensirò) e un vinile stampato dal negozio stesso per il Record Store Day del 2010: si tratta di uno split degli En Roco con gli Electric Fried Chicken!. Il pezzo degli En Roco, Carta, è un gradevole brano di pop rock ma ha un piccolo problema: è registrato veramente male!! Le parole quasi non si riconoscono, una chitarra ha un suono scialbo e la seconda ha un suono quasi fastidioso: l'impressione è che gli effetti delle chitarre, o le chitarre stesse, o le tecniche di registrazione usate (o tutti e tre gli elementi insieme) siano di bassissima qualità... I am evil degli Electric Fried Chicken! è invece un brano blues rock abbastanza tradizionale, suonato e registrato molto bene.
Non mi sono fermato poi ad ascoltare gli show case ma mi sembrava che ci fosse una bella atmosfera, anche se il pubblico che era presente quando sono passato io era un po' in là con gli anni...
Mi aspettavo che almeno i vinili che avevo chiesto arrivassero ma non sono totalmente deluso dal mio giro; Genova è una città che ha piccoli fermenti musicali che vanno però sostenuti, prima di tutto dai negozianti stessi, forza!!!!!!!!!!!!!!
Disco club era invece ben organizzato, lo si vedeva già dal sito che pubblicizzava diversi show case. Qui c'erano alcuni vinili (io sono arrivato alle 17 e il titolare mi ha detto che molti lavori erano già stati venduti...) ma nulla che mi interessasse particolarmente. Ho preso allora Padania degli After (nei prossimi giorni lo recensirò) e un vinile stampato dal negozio stesso per il Record Store Day del 2010: si tratta di uno split degli En Roco con gli Electric Fried Chicken!. Il pezzo degli En Roco, Carta, è un gradevole brano di pop rock ma ha un piccolo problema: è registrato veramente male!! Le parole quasi non si riconoscono, una chitarra ha un suono scialbo e la seconda ha un suono quasi fastidioso: l'impressione è che gli effetti delle chitarre, o le chitarre stesse, o le tecniche di registrazione usate (o tutti e tre gli elementi insieme) siano di bassissima qualità... I am evil degli Electric Fried Chicken! è invece un brano blues rock abbastanza tradizionale, suonato e registrato molto bene.
Non mi sono fermato poi ad ascoltare gli show case ma mi sembrava che ci fosse una bella atmosfera, anche se il pubblico che era presente quando sono passato io era un po' in là con gli anni...
Mi aspettavo che almeno i vinili che avevo chiesto arrivassero ma non sono totalmente deluso dal mio giro; Genova è una città che ha piccoli fermenti musicali che vanno però sostenuti, prima di tutto dai negozianti stessi, forza!!!!!!!!!!!!!!
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