È vero che iniziare a
dire frasi come “non esistono più le mezze stagioni” è un
ottimo indizio per capire che si sta invecchiando. Ma allora,
intitolare un disco Mezze stagioni
è un segnale di che cosa?
Con
questo loro lavoro, uscito nel 2011 ma che contiene alcune canzoni
uscite anche negli anni precedenti, gli Ex-Otago fanno un vero e
proprio disco generazionale, un disco da trentenni che da ragazzini
ballavano The rhythm of
the night
(di cui si ha qui una cover con chitarra e tastierine che qualche
anno fa si sentiva anche nelle radio) e che adesso debbono magari
fare i conti con il riporto. I due pezzi che inquadrano meglio lo
spirito dei trentenni alle prese con una vita che dovrebbe avere già
delle certezze sono Figli
degli hamburger e Gli Ex-Otago e
la Jaguar Gialla
che anche musicalmente sono tra i momenti migliori del disco. Per
rimanere sulle diverse età della vita, ci sono poi brani che sposano
l'immaginario dell'anziano frequentatore di balera (Una
vita col riporto,
la nostalgica Dentro
la foresta
e la nascosta Voglio
una donna).
Belle anche le altre storie narrate nel disco, in particolare
l'iniziale Marco
corre e
Costa Rica.
Musicalmente
Mezze stagioni
ricorda i primi Belle and Sebastian e i Kings of Convenience (il
disco oltretutto è stato registrato in Norvegia, anzi proprio nella
loro Bergen), con tante tastierine di diversa qualità e chitarre
acustiche. La voce di Maurizio Carucci ha come suo contraltare il
parlato di Alberto Argentesi che spesso gli ruba le parole di bocca,
anticipandole con uno stile molto particolare, da compagno secchione
che ruba la risposta all'interrogato.
Insomma:
se volete ascoltarvi un bel disco di pop-rock, melodico e dai testi
intelligenti, andate alla ricerca di Mezze
stagioni;
gli Ex-Otago sono un gruppo che merita più visibilità di quella che
ha attualmente quindi se vi piacciono passate parola!
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