The Nextwave Sessions è l'ultimo ep dei Bloc Party, uscito verso la fine di agosto. Il gruppo ha annunciato non proprio uno scioglimento, ma una separazione di durata indefinita dopo la pubblicazione di questo lavoro che include cinque brani già proposti dal vivo nel corso dell'ultimo tour e registrati nella prima parte di questo 2013. Si tratta di un ep abbastanza discontinuo e strano; due caratteristiche che erano già presenti in Four. Per strano intendo che oltre alle classiche tessiture sonore del gruppo (strumenti che si innestano in maniera indipendente su una base di batteria più o meno regolare), si ha un forte uso di effetti e strumenti non proprio sobri, anzi decisamente kitch. Il brano che apre l'ep, Ratchet rappresenta proprio l'aspetto più strano del lavoro: il basso è gommoso, la chitarra ha un effetto di ritardo e di cambiamento della tonalità (o qualcosa di simile, sbaglierei di sicuro se cercassi di essere più preciso) e piovono anche delle voci sovraincise. successiva Obscene è un pezzo d'amore lento, con una batteria molto schematica, mentre French exit è un classico pezzo veloce dei Bloc Party, così come la conclusiva Children of the future è un classico pezzo melodico. Montreal è un pezzo interessante, con una batteria veloce e un basso molto notturno. Qui la chitarra emerge ogni tanto, mentre le tastiere e gli effetti sono più presenti.
Se prima ho detto che The Nextwave Sessions è un lavoro discontinuo è proprio perché sembra un campionario della carriera dei Bloc Party; tra soluzioni nuove, stranezze e brani che fanno riconoscere alla perfezione lo stile del quartetto
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