Ieri mi è successa una cosa strana: ero sulla scala mobile della stazione Principe quando mi sono sentito chiamato, "prof" poi un po' di indecisione sul nome o il cognome. Dopo tre o quattro chiamate mi sono deciso a girarmi, senza tuttavia riconoscere nessuno: "sono io, chi mi cerca?". A questo punto è arrivata la risposta che in ogni lavoro di relazione non vorresti mai sentire -se la risposta sarà negativa -: "Non si ricorda di noi?" Mezzo secondo di panico, "siamo di Busalla." Certo che mi ricordavo di loro, come classe, ma assolutamente non riuscivo a riconoscere i singoli. La mattina stessa stavo proprio pensando a loro, la prima classe che ho avuto per un incarico annuale e a tutte le urla che gli ho mandato. Evidentemente se mi hanno fermato nel mezzo di un stazione, facendo due chiacchiere di passaggio tra un treno e l'altro verso il Capodanno, gli sarà rimasto qualcosa oltre a quello a cui pensavo in mattinata.
Non si può mai prevedere con esattezza cosa resterà del tuo passaggio in un luogo, che ricordo conserveranno le persone a cui hai dedicato del tempo.
Aggiungi un commento