Mi piace guardare Adam Kadmon e le sue rivelazioni perché la finzione è facile da smascherare. Questo lo dico per me, perché non credo che per un ragazzo o una persona non particolarmente istruita sia così semplice districarsi tra i complotti, i misteri e le preoccupazioni citati in ogni servizio.
AOR  significa Album Oriented Rock:  rock da paparini (è anche chiamato Adult Rock), musica con chitarre ma senza troppa aggressività, musica che si può ascoltare mentre si è in ufficio, dischi che tutti possono  ascoltare senza chiedere di abbassare il  volume, dal primo all'ultimo pezzo del disco
Pomeriggio sono andato al Porto Antico per vedere i banchetti di Liguria Agricoltura in Piazza: mercato di terra e di mare, ma ho preferito lasciare la macchina alla Fiumara e di lì proseguire in bus.
21/08/2014

"-Sire, ormai ti ho parlato di tutte le città che conosco.

-Ne resta una di cui non parli mai.

Marco Polo chinò il capo.

-Venezia, -disse il Kan.

Marco sorrise. -E di che altro credevi che ti parlassi?

L'imperatore non batté ciglio. -Eppure non ti ho mai sentito fare il suo nome.
Ho appena letto un articolo sul Corriere nel quale si parla di un possibile progetto di vendere il prodotto "Suor Cristina" all'estero, facendola cantare in inglese o spagnolo: ennesimo ragionamento che ci mostra come le case discografiche usino un personaggio per creare degli utili, senza curarsi d
Premetto che questa non è proprio una recensione, diciamo che sono un po' di considerazioni a caldo sul film e più in generale sul film visto su Youtube. Già, perché il film l'ho visto in questa scomoda maniera (ogni 15'37" l'immagine si bloccava e bisognava andare allo spezzone successivo).
In effetti è da un po' che ci sto pensando: creare una pagina di Facebook per condividere foto che commentino ironicamente la realtà. In maniera non personale (nessuno sa che l'ho creata io) e senza pubblicità voglio vedere quanta gente la inizierà a seguire.
Oramai è da un paio di anni almeno che i commenti sui blog sono drasticamente diminuiti, spariti quasi direi. Non parlo solo della mia esperienza personale di questo blog, è così un po' ovunque, basta provare a cercare in giro sulle varie piattaforme (blogspot, wordpress sono le più diffuse dopo la chiusura di splinder) e si vedrà che i commenti sono veramente pochissimi anche su blog frequentati. Ieri è uscito un articolo su Wired che prova a dare una risposta al perchè "i commenti dei blog siano morti". Le motivazioni date dall'autore (la frenesia sui social network; le tantissime piattaforme su cui si può scrivere di un argomento, il lettore si perde tra esse; la moderazione dei commenti rallenta il dibattito)  mi convincono fino ad un certo punto. Non che non siano veri, in particolare penso che l'abitudine a leggere contenuti brevi e a commentare in maniera sintetica come avviene su Facebook abbia forgiato il modo di approcciarsi ad internet dei nuovi utenti, educati a mettere un mi piace o ad insultare (questo è più da Youtube) piuttosto che a partecipare ad un dibattito. Però a questo punto l'articolo spiega perché la gente non segua in maniera fedele un blog, ma non perché una volta arrivato sul blog non lascia poi un commento. Credo sia una questione di educazione comunicativa, oggi si commenta chi si conosce (Facebook), non l'estraneo che mi dà informazioni utili; in questo cambiamento di modalità di comunicazione credo che siano responsabili anche le piattaforme stesse. Anni fa era facile che, cercando la recensione di un concerto ad esempio, ci si imbattesse in blog di altri utenti, li si commentasse e questi rispondessero al commento. Adesso vedo che invece molti arrivano sul mio blog trovando quello che cercavano, ma nessuno scrive un commento... All'interno dello stesso Splinder inoltre la home page dava la possibilità di ricercare su altri blog e rendeva facile andare a curiosare. Questo oggi non succede più.  Probabilmente si tratta di uno dei tanti cambiamenti legati alla comunicazione via internet, ma cerchiamo di analizzare per bene questo fenomeno.
Questa non è proprio una recensione, più una serie di commenti sparsi su questo romanzo leggero che ho appena finito di leggere.
In Post Punk (1978-1984) Simon Reynolds ripercorre il periodo musicale nato subito dopo lo scossone alle regole dato dal punk; che per Reynold (che forse idealizza? Il dubbio che lui idealizzi le cose che più gli piacciono mi era già venuto leggendo Retromania) è stato l'ultimo periodo nel quale c'e
Ogni tanto condividerò qui sul blog i miei ascolti preferiti di band italiane su Soundcloud; questa prima playlist inizia con Il terzo istante di cui non vi dirò altro per non annoiarvi (cercatevi gli altri post che ho dedicato a questo interessante gruppo torinese).
Iniziamo da qui: cosa è un ep? La sigla sta per "extended play" e indica una collezione di più canzoni che hanno una maggior durata di un singolo ma una minore durata di un album.
Sono passati da qui...
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