Un grande sciopero, con tante sigle presenti e anche con tanta gente senza bandiere ma con una propria idea di scuola; ho cercato di fare ordine nelle idee e di spiegare cosa proprio non mi piace di questa riforma e cosa invece mi sembra giusto.
Io
sciopero perché deve essere lo Stato il principale responsabile del
sistema scolastico; non è possibile che ogni riforma sia prima di
tutto una maniera per tagliare fondi e che di conseguenza si deleghi
ai privati la gestione di aspetti importanti della vita della
scuola, come la gestione delle attività pomeridiane o la fornitura
dell'arredo o di strumenti utili per la didattica. Molti supermercati
regalano Lim o altro materiale scolastico cambio di tessere punti
complete. Le scuole dei quartieri dove le famiglie possono spendere
di più saranno quelle meglio attrezzate.
Io
sciopero, ma non per demonizzare il privato: non mi scandalizza che
una fondazione organizzi un concorso per premiare le classi che
presentano dei progetti, piuttosto lo Stato deve mettere delle
regole chiare sui suoi interventi. I privati non devono sostituirsi
allo Stato, ma possono integrare le offerte formative o stimolare
con concorsi. Uno dei problemi della nostra scuola e dell'università
non è proprio la mancanza di contatti con il mondo del lavoro? Rispetto alle scuole private non dobbiamo nasconderci che in alcuni gradi sono necessarie: a Genova le scuole materne e gli asili nidi comunali o statali sono assolutamente insufficienti, e credete che vogliano aprirne di nuovi? Rispetto alle scuole più avanti di grado credo che i tagli debbano andare di pari passo rispetto a quelli del pubblico.
Io sciopero perché tutti i provvedimenti che parlano di autonomia rischiano sempre di più di creare scuole di serie A e scuole di serie B, a seconda della ricchezza e dell'interesse nei confronti della scuola dell'utenza. Un quartiere di famiglie disinteressate alla scuola non avrà molta possibilità di progredire, mentre in uno dove si riesce a collaborare sarà facile offrire agli studenti progetti interessanti e attività più lontane dalla routine. Qui si arriva ad un altro problema:
Io sciopero perché si rischia di valutare come docenti meritevoli quelli che offrono molto alle loro classi, criterio sacrosanto...ma quello che un docente offre non è solo frutto del suo lavoro ma del contesto in cui si trova ad operare, delle risorse messe a disposizione dalla scuola, della risposta dei ragazzi e delle loro famiglie...non arriviamo a premiare solo chi ha!
Io sciopero, ma non ho paura di essere giudicato. Una volta stabiliti i criteri penso che sia giusto dare incentivi a chi lavora meglio e invece arrivare anche a licenziare chi non merita di insegnare (è uno dei grandi problemi del settore pubblico questo).
Io sciopero, ma non ho paura di un preside che possa scegliere i suoi collaboratori. Ovviamente deve trattarsi di un buon preside. D'altra parte quello che succede tra gli insegnanti di ruolo più o meno è quello di scegliersi una scuola dove si lavori bene, di modo da formare una buona squadra di docenti lì.
Io sciopero perché non mi convince quello che si dice sulle assunzioni di personale che poi starà a scuola a fare da supplente in caso di bisogno e a svolgere altre funzioni...non credo ne uscirà nulla di buono. L'Italia è stata richiamata dall'Unione Europea per il fatto che la scuola è l'unico campo nel quale a tre contratti a tempo determinato non viene automaticamente fatta seguire l'assunzione a tempo indeterminato, non credo che adesso si riuscirà a risolvere il problema, non è possibile -realisticamente -che tutti i precari vengano assunti.
Detto questo mi trovo assolutamente d'accordo con lo slogan che in molti esibivano: "La buona scuola siamo noi", credo che questo sarebbe stato da ricordare anche se non ci fosse stata alcuna riforma con questo nome: dall'insegnante dipende la buona qualità dell'istruzione e dalla buona qualità dell'istruzione dipende la buona qualità della società del domani. E questo bisogna ricordarlo bene
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