Domenica 20 settembre i Ministri hanno presentato il loro album Cultura generale alla Feltrinelli di Genova, con un'intervista e un concertino acustico. Il gruppo ha risposto, in maniera molto intelligente, alle domande dell'intervistatore e del pubblico ritornando anche su uno dei punti più dolorosi per gli appassionati di musica liguri: a Genova mancano locali dove suonare. La scelta dei sei pezzi proposti in acustico è stata interessante: Cronometrare la polvere, Idioti, Il giorno che riprovo a prendermi, Vivere da signori, Cultura generale e Sabotaggi. Interessante perché -a parte Il giorno che riprovo a prendermi, gli altri pezzi sono molto urlati e rumorosi, ma abbiamo sentito che suonano molto, molto bene anche solo con una chitarra e le percussioni!
Rispondendo ad una domanda sulla rabbia nelle loro canzoni, il gruppo ha dato una risposta ad una delle mie (poche) perplessità su di loro: a volte sono proprio ridicoli quando urlano; Vivere da signori e Macchine sportive sono quasi fastidiose. Ecco, nelle parole del gruppo, quei pezzi sono volutamente grotteschi e questo non me li fa piacere, ma capire sì.
Poi il giorno dopo ci sarebbe stato Vacca. Che è un rapper che qualche anno fa ha pubblicato Faccio muovere i culi. Lunedì pomeriggio dovevo essere in centro e sarei potuto passare dalla Feltrinelli, sono molto curioso di tutto quello che gravita attorno alla musica e ho ancora un bellissimo ricordo di un live di Frankie Hi Nrg e delle potenza dei bassi sull'asfalto del parcheggio della Foce una ventina di anni fa. E poi ero curioso di vedere che razza di gente ci sarebbe stata.
Entro e non sento nulla di particolare, se non un pezzo rap che gira sul sistema audio al solito volume. Salgo i piani e vedo una fila di ragazzi e ragazzi dai 13 ai 20 anni circa con in mano il cd, alcuni stanno già scendendo le scale con il disco aperto e l'aria soddisfatta. Ma continuo a non sentire nulla. Poi capisco, e subito dopo vedo il cantante con un bel turbante di dread seduto ad un banchetto, con la gente che gli sfila davanti, scambia due parole e fa qualche foto. Fa presenza e basta.
Perché per lui non hanno organizzato un pomeriggio con canzoni e domande? Qualche risposta ce l'ho ma preferisco camuffarla sotto forma di domande. Forse al suo pubblico non interessa veramente quello che ha da dire? Si sarebbero fermati per sentirlo raccontare di come è registrare un disco in Giamaica? Il giorno prima i Ministri sono stati molto bravi nel raccontare lo studio di Berlino in cui hanno lavorato, hanno parlato degli arrangiamenti e del risultato che ne è uscito, meno prodotto degli altri lavori. Hanno pure corretto l'intervistatore sul fatto che solo la parte strumentale sia stata registrata in presa diretta. Non si potevano fare domande e risposte anche con Vacca? Oltre a condividere video, come vive la musica il pubblico del rap? Chi è venuto qui e ha speso dei soldi per avere un disco autografato è rimasto totalmente soddisfatto? Insomma c'è pensiero oltre al Minchia Zio?
ognuno cerca nella musica cose diverse ed opposte...chi canalizza aggressività chi ne ricava "aggressività", chi protesta chi loda, chi sogna e chi parla della realtà cruda....a volte prevale il contenuto, altre volte il ritmo, altre volte le parole, a volte le sonorità confuse a volte quelle limpide...unico requisito è la libertà
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