Mattatoio n° 5 è un romanzo di Kurt Vonnegut. Tra tutte le sue
caratteristiche, viene ricordato per essere un'opera contro le guerre
dal momento che viene pubblicato negli U.S.A. nel 1969 -nel pieno
della guerra del Vietnam- e che racconta la distruzione della città
tedesca di Dresda nel corso della seconda guerra mondiale ad opera di
un bombordamento alleato. Motivi non sufficienti per definire il
libro un capolavoro della narrativa americana, e infatti questi
rappresentano solo la punta di un iceberg molto più consistente.

Il 1969 è anche l'anno di Woodstock, la controcultura ha prodotto
risultati notevoli in tutte le forme d'arte avvicinandosi anche ad
autori che non nascono direttamente dal suo sottobosco. Come
Vonnegut. Egli, nato nel 1922, non è un giovane hippie e i
procedimenti letterari che usa sono in gran parte scollegati da
questo clima culturale, tuttavia alcuni punti in comune tra il mondo
hippie e alcune idee creative del libro non credo siano casuali e
possono aver accentuato il suo successo proprio tra gli adepti della
controcultura: pacifisti e interessati a una visione non lineare del
mondo. E questo libro è lineare solo per poche pagine: quelle del
capitolo 2, dove nel presentare il protagonista Billy Pilgrim,
Vonnegut ci elenca già tutte le tappe della sua vita in ordine
cronologico: la guerra e la cattura da parte dei Tedeschi che lo
portano in vari campi di prigionia, la vita da sposato, l'incidente
aereo e l'ospedale psichiatrico, la vita accudito dalla figlia, il
rapimento da parte degli alieni che lo portano sul pianeta
Trafalmadore, il suo intervento alla radio per parlare dei
trafalmadoriani. Il lettore vive la vita di Billy come se fosse un
abitante di Trafalmadore, ricordiamoci che Vonnegut si sente sempre
uno scrittore di fantascienza: anche per lui la vita non è fatta di
momenti che si susseguono in ordine lineare, ma di momenti che
convivono nello stesso istante. Per questo i trafalmadoriani non
hanno paura della morte: essa è solo uno dei momenti che possono
succedere, subito dopo si ritorna ragazzi o adulti, per poi ritornare
ad essere vecchi e malati e così via. Nei capitoli successivi
infatti tutte le fasi della vita di Billy si alternano, avanti e
indietro nel tempo. Cioè, mi spiego meglio: non è che vengano
raccontate in ordine sparso, è proprio il protagonista che viene
sballottato in un momento o in un altro della sua vita.
Ma nel capitolo 1 cosa succedeva? Succedeva quello che di solito
capita nelle prefazioni: l'autore ci spiega la genesi del suo libro,
l'idea lasciata a metà tante volte di scrivere un romanzo sul
bombardamento di Dresda. Solo che questo è il 1969 e la prefazione
oltrepassa le sue barriere usuali, dunque questa spiegazione a
costituire già il primo capitolo del romanzo. Vonnegut sceglie di
raccontare le vicende da lui vissute durante la prigionia attraverso
una storia il cui protagonista si chiama Billy. L'autore ci racconta
tutto di lui, dal suo punto di vista a volte inverosimile, senza
intervenire o giudicare. Sarà andato veramente su Trafalmadore o hai
ragione sua figlia quando gli fa notare che racconta di questi strani
viaggi solo dopo che ha avuto un incidente aereo? Tuttavia Vonnegut
non si limita ad essere narratore: in un paio di occasioni compare
anche come personaggio, è anche lui uno dei soldati americani tenuti
prigionieri nel mattatoio. Come fa a sapere tutte queste cose di
Billy se i due appartengono allo stesso mondo del romanzo?
Solitamente il narratore si pone da un'altra parte rispetto ai
personaggi delle sue creazioni, ma non in questo libro. Ricordiamoci
che siamo nel '69.
Viaggi nel tempo, pianeti sconosciuti, film visti al contrario
(faccio riferimento ad una delle pagine più belle del libro, quando
Billy guarda un film di guerra al contrario e ce lo racconta come se
fosse veramente così che sono andate le cose: con i missili che
vengono risucchiati dagli aerei e via dicendo)... ma quando è che
viene il bombardamento di Dresda?! Ecco, entriamo in contatto con
questo che è l'episodio più importante nel bel mezzo della festa
per i diciotto anni di matrimonio di Billy e Valencia. Qui ci sono
tutti i personaggi principali -tra quelli che sono sulla Terra -della
vita di Billy dopo la guerra: gli ottici suoi colleghi, lo scrittore
di fantascienza Kilgore Trout e anche il figlio che sarebbe poi
diventato un Berretto Verde impegnato nella guerra del Vietnam.
Mentre il protagonista ascolta l'esibizione di un quartetto vocale
inizia a sentirsi a disagio. Ma non capisce perché si senta male,
allora si allontana dalla festa e riflette, “Billy pensò
intensamente all'effetto che il quartetto aveva avuto su di lui e
scoprì che c'era un collegamento con un'esperienza che aveva fatto
molto tempo prima. Non viaggiò nel tempo sino a rivivere
quell'esperienza. La ricordò vagamente così:” E qui ci viene
raccontata l'esperienza dei soldati rinchiusi nel bunker del
mattatoio mentre la città viene rasa al suolo e poi la loro uscita
all'aria aperta, qualche giorno dopo. Dunque quello che dovrebbe
essere il cuore del romanzo non viene affrontato direttamente, ve lo
avevo detto all'inizio che questo libro era ben di più di un singolo
fatto.

Recensione di Mattatoio n. 5 diVincenzo Federico è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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