Hotel è un termine francese usato spesso in luogo dell'italiano
Albergo; non so se succeda lo
stesso per voi, ma a me hotel dà più l'idea di turismo (...che non
a caso è anche lei parola di origine francese).
Ma per fare un discorso che tutti
possano comprendere allo stesso modo devo lasciare da parte le
sfumature personali, i miei ricordi legati ad hotel o alberghi o
anche a ostelli e B&B. Oltretutto se non sapete per cosa sta la
sigla B&B vi perdete il senso della mia frase precedente. Già,
perché come già detto in mille maniere da altrettanti teorici, ciò
che il lettore sa (la sua enciclopedia)
influisce molto sulla sua comprensione di un testo.
Totti esce dal campo.
Primo Levi esce dal campo.
L'agricoltore esce dal campo.
Se sapete chi sono i soggetti delle tre proposizioni avete capito che
si parla di tre diversi campi, se non lo sapete no.
Con il caso di hotel
è apparentemente più facile, perché non è una parola con più di
un significato come campo.
Però è una parola -come tutte le parole -a cui ognuno dà sfumature
di significato diverse. Dire che una persona è in hotel significa
evidentemente che una persona non è a casa e
in questi giorni di continue
scosse di terremoto questo
fatto ce lo testimoniano le
tante persone che non vogliono lasciare il loro paese per andare in
hotel lontani (a volte ho sentito nei telegiornali la parola albergo,
in realtà). Proprio perché l'hotel non è una casa e non dà la
stessa esperienza di vita. Quando
lo dice un abitante di una zona terremotata ci fidiamo solitamente di
quello che dice, capiamo il suo attaccamento alla casa.
Ma lo
spettatore dei mass media o dei social media (se non sono parole
della vostra enciclopedia: della tv, dei giornali e dei social
network… se non fa parte della vostra enciclopedia neanche social
network non ve lo posso spiegare, perché se non li usate non
capireste dalla mia spiegazione, mi spiace!) a volte ha la memoria
corta, almeno emotivamente parlando: provare nuove emozioni forti
(empatia con i terremotati) può scacciare le vecchie emozioni forti
(i clandestini che arrivano in Italia. Uso
la parola nel suo significato legale di persone che arrivano senza
permessi).
Andrea andrà a vivere in un albergo (generico)
Abdul andrà a vivere in un albergo (clandestino)
Antonio, abitante di Norcia, andrà a vivere in un albergo
(terremotato)
Emotivamente vengono recepite allo
stesso modo? Rimango solo sul piano linguistico e non faccio un
discorso sociale o politico, e uso anche una parola che le persone
che credono di usare bene internet utilizzano molto: analfabeta
funzionale. Un analfabeta
funzionale, o una persona dalla mente molto semplice solitamente
ragiona solo con le sue sfumature personali di significato, quelle
che sarebbero da evitare e, anche dopo che si è fatto travolgere
dalle emozioni di cui parlavo sopra, lascia da parte il contesto in
cui la parola è inserita. Un
grave problema è quello di non
riuscire ad uscire dalla propria esperienza personale con una parola,
dal momento che le parole a volte hanno più di un significato e
sempre hanno più di una sfumatura.
Spesso dunque al sentire la
parola hotel si applica l'equivalenza che noi facciamo con la nostra
esperienza di turisti negli alberghi
hotel= vacanza =trattamento da
signori; piscina= vacanza= trattamento da signori; wi-fi= lusso
Auguro a tutti quelli che vanno in un hotel di essere in vacanza e di
essere trattati da signori, perché questa è l'esperienza che noi
non terremotati e non clandestini ci aspettiamo da un albergo. Ma in
realtà l'albergo è, come dice la Treccani: “La casa nella quale
l'albergatore esercita la professione di dare alloggio e spesso
fornire anche il vitto ai viaggiatori, contro una rimunerazione in
denaro”, mentre anche Treccani è della mia stessa idea che hotel
indichi una struttura più di lusso.
Dove voglio arrivare: in un hotel o albergo si va per avere alloggio
e vitto, dormire e mangiare. Il fatto che un hotel abbia delle altre
strutture e offra nel suo catalogo altri servizi non significa che
tutti ne usufruiranno; per rispondere alla domanda del titolo NO, non
si tratta dello stesso hotel.
Prima avevo detto che avrei fatto solo un discorso linguistico e non
sociale e politico, e rischiando di superare i confini ritorno sul
non riuscire ad uscire dalla
propria esperienza personale con una parola; è pericoloso non capire
che la stessa parola usata in situazioni diverse può fare
riferimento a realtà diverse. E le persone che nei loro
comportamenti non riescono ad andare oltre la propria esperienza e
che mancano dunque di empatia sono brutte persone, spesso pericolose
nel vero senso del termine.
La persona dalla mente semplice crede che alla parola hotel sia
automatico associato l'avere un trattamento a tot stelle, ma nel suo
non-ragionamento trascura il fatto che non tutto sarà a disposizione
e trascura la stagionalità di uso delle strutture alberghiere dei
luoghi di mare che in inverno sarebbero comunque senza clienti; poi,
ultima ma non ultima, voi la usereste una piscina a novembre?
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