Ho appena finito di guardare Guava Island sul servizio di streaming di Amazon. I due protagonisti del film sono Childish Gambino (Donald Glover alle anagrafe) e Rihanna ma pur non essendo un gran fan di nessuno dei due mi sembra che siano due personalità interessanti e interessate a dare una loro visione dell'essere afroamericano negli Stati Uniti e da qualcosa che avevo letto su internet mi pareva che il film trattasse in qualche modo di questo tema. In realtà non è esattamente così, ma non sono per nulla rimasto deluso dalla visione!
La storia è ambientata nell'immaginaria isola caraibica (si presuppone che si trovi lì) di Guava, nella quale la più grande ricchezza è un baco che produce una seta blu. La produzione del tessuto dai fili del prezioso animaletto è però controllata da Red, il potente dell'isola. Non è specificato nel film se Red sia solo il proprietario di ogni attività economica dell'isola (la società di spedizione nella quale lavora Deni, il personaggio interpretato da Glover e l'azienda di tessuti nella quale lavora Kofi-Rihanna che è la compagna di Deni) o se abbia anche un ruolo politico, ma questo non importa; fatto sta che si comporta come un dittatore. La vita dei cittadini di Guava è appesantita dalla necessità di lavorare sette giorni su sette per Red, senza avere diritto al giorno di riposo. A questo ritmo di lavoro disumano si ribella Deni, che oltre a lavorare nell'azienda di Red partecipa anche come musicista a due programmi radiofonici nella stazione locale . L'uomo organizza un festival con l'obiettivo di fare godere alla popolazione una notte di festa invitando tutti a non andare a lavorare il giorno successivo. Secondo lui l'isola è un paradiso ma i ritmi di lavoro imposti dal potente non permettono di goderne, la notte di musica e il giorno di riposo sarebbero dunque una scelta di vita contro la logica del profitto. Non vado oltre nella trama, ovviamente per non rovinare la visione.
Nel film, che dura poco meno di un'ora, convivono vari linguaggi cinematografici: dall'animazione grafica iniziale alla coreografia da musical/video musicale (c'è una reinterpretazione del video di This is America, perfettamente inserita in una scena nella quale Glover spiega a un collega di lavoro la sua visione della libertà e del modello di vita libero degli U.S.A.). Rihanna poi è assolutamente all'altezza del suo ruolo. Lei, come P!nk e Katy Perry, sono superstar del pop che hanno costruito la loro carriera anche sulla loro fisicità e bellezza; apro una parentesi su di loro perché mi pare che condividano lo stesso destino di chi necessariamente deve cambiare qualcosa perché non è più sulla cresta dell'onda. Rihanna è sempre stata quella tormentata, sfrontata ma fragile e mi piace pensare che questo film sia stato per lei un'occasione per vivere un ruolo diverso di se stessa. C'è una scena meravigliosa al riguardo, quella nella quale Deni ha finalmente finito di comporre una canzone per Kofi e gliela canta (e balla, altro video musicale nel film); il pezzo è Summertime Magic ed è perfettamente azzeccata la scelta di mettere Rihanna all'interno di una scena di musica senza farla cantare né ballare, che è quello che invece il pubblico si sarebbe aspettato da lei.
Subito dopo aver terminato la visione ho cercato qualche articolo sul film, giusto per vedere che pareri avesse suscitato, e ho letto un articolo della versione italiana di Rolling Stone che mi ha dato un'ulteriore prova di quanto la rivista sia lontana dal mondo della musica e dall'immaginario che vorrebbe appoggiare... Non ho mai amato Rolling Stone e questo articolo ha tutti i difetti che ho sempre imputato alla rivista (per i tre o quattro numeri che ne ho letto, magari hanno pubblicato anche di meglio!): interesse verso qualcosa solo perché sembra essere alla moda, incapacità di apprezzare ciò che si allontana dalla aspettative e una scrittura forzatamente alla mano...
Aggiungi un commento